klaive25, baldichieri d’asti
Le propongo un interessante test, con cliché a perdere: provi a esporre il cliché solo la prima volta, con l’immagine, e poi sviluppi: otterrà un cliché dove l’immagine è costituita da una depressione del polimero, come uno scavo di profondità costante, dove il calamaio della macchina tampo va a depositare una grande quantità di inchiostro, e dove il tampone va a immergersi, specie se il disegno ha una campitura di colore vasta.
Provi invece a fare un cliché del medesimo disegno con le due esposizioni: sviluppando, in corrispondenza del disegno, otterrà non più una depressione, ma una superficie retinata, costituita cioè da tante minuscole depressioni. In questo modo il tampone non sprofonda nell’avvallamento, perché appoggia sui punti in elevazione; di conseguenza la quantità di inchiostro prelevata è inferiore.
Per quanto riguarda la coprenza: il retino normalmente usato per tampo è 120 linee per cm e densità 90%; mi pare che 60 linee sia troppo poco e forse è per questo motivo che l’inchiostro prelevato dal tampone è poco. Controlli anche, se il tampone è nuovo, se è stato debitamente sgrassato, in quanto l’olio di silicone cosparso sui tamponi nuovo impedisce la presa dell’inchiostro. Ai fini della coprenza è anche importante diluire correttamente l’inchiostro: la diluizione teorica corretta è 20% diluente 80% ink.
Se l’inchiostro è troppo viscoso non si stende correttamente, quindi occorre aggiungere diluente. Se, invece, la stampa presenta di buchi, potrebbe essere necessario aggiungere agente livellante all’inchiostro.
I tempi di esposizione che lei usa potrebbero essere corretti e dipendono dal suo bromografo; comunque il tempo più critico, da tarare con precisione, non è tanto il primo, quanto quello con il retino. Per aumentare la profondità dell’incisione , provi a ridurlo.