mattia, trofarello
La pistola termica in teoria può polimerizzare l’inchiostro plastisol, in quanto raggiunge agevolmente la temperatura richiesta. Ma in pratica si accorgerà che non è semplice verificare la temperatura reale sul tessuto e la durata del riscaldamento, che deve essere di almeno 2 minuti su tutti i punti del disegno. Comunque provare non guasta. per evitare spreco di materiale le segnalo la possibilità di acquistare i plastisol Color Way in confezioni da 0,5 Kg.
Circa un confronto tra ink a base acqua e plastisol, non esiste l’inchiostro MIGLIORE: si tratta di prodotti con caratteristiche diverse e a seconda del risultato che si richiede può essere considerato migliore uno o l’altro. Il primo mito da sfatare è che uno sia più coprente dell’altro: entrambi, per risultare coprenti su tessuti scuri, devono essere stampati con particolari accorgimenti.
Un altro mito è quello dell’aggrappaggio al tessuto: entrambi se stampati e asciugati correttamente, resistono a 5 lavaggi a 60°C (questo è lo standard di qualità dei produttori di inchiostri). Si raccomanda quindi di lavare i capi serigrafati a bassa temperatura e sempre con il disegno rivolto all’interno della maglia, perché le stampe durino a lungo.
C’è molto da dire, invece , riguardo all’aspetto della stampa finita: l’inchiostro a base acqua tende a essere più assorbito dal tessuto, quindi il risultato finale è un colore non lucido e una mano molto morbida. L’inchiostro plastisol, invece, tende a rimanere in superficie e se si deposita uno strato di inchiostro consistente la superficie colorata risulta plastica. La lucentezza può essere ancora aumentata, passando la stampa in pressa. In sintesi, si sceglie quersto o quel tipo di ink in funzione del risultato che si vuole ottenere.