Foto di copertina tratta da: roxery-group.com
Siamo una società che opera nel campo della comunicazione e della pubblicità; disponiamo di un laboratorio digitale, ma nel periodo natalizio avremmo necessità di realizzare gadget in tecnica serigrafica.
Quali inchiostri sono adatti alla stampa serigrafica su materiali plastici, metallo e tessuti naturali? Come ci si regola con i fili dei telai?
Massimo
Per serigrafare su oggetti plastici si usano inchiostri a base solvente.
Premesso che l’ultima decisione in fatto di filatura dipende dalle caratteristiche del disegno da riprodurre, in media si utilizzano telai tesati a 77 fili/cm.
Naturalmente, se il disegno comprende scritte piccole e dettagliate o linee molto sottili, si può arrivare a 90-100 fili/cm.
Gli inchiostri a base solvente, almeno in linea teorica, sono stampabili anche a 120 fili/cm, ma in pratica con filature così fitte si rischia frequentemente di otturare le maglie del telaio, con relative interruzioni nella lavorazione e pulizia del telaio.
Per i metalli non cambia nulla rispetto alle plastiche.
Per quanto riguarda la stampa su tessuto, la scelta della filatura dipende soprattutto dal tipo di inchiostro utilizzato: se si tratta di plastisol si stampa fino a 90 fili/cm. Con questa filatura si riproducono benissimo anche immagini con sfumature di colore, quindi si possono usare i retini.
Se, invece, stampiamo con inchiostri a base acqua, non conviene andare oltre i 55 fili/cm; il motivo è che l’inchiostro a base acqua tende facilmente a otturare le maglie del telaio.
Gli inchiostri a base acqua sono adatti soltanto ai tessuti naturali.
Gli inchiostri plastisol, molto più agevoli da stampare, necessitano però assolutamente di polimerizzare alla temperatura di 160°C. Si ottiene ciò al minimo con una termopressa; oppure, per produzioni elevate, con un piccolo forno IR a tappeto.