Vorrei iniziare a far funzionare una tampografica a 1 colore. Non ho ancora alcun prodotto -ho solo la macchina- desidererei avere informazioni su tutto: da come si sviluppa un cliché, a come si miscela il colore, a che tipi di colore usare in base a cosa stampare. Gradirei davvero un aiuto per non fare scelte sbagliate e non sprecare tempo e materiale. Grazie anticipatamente.
Nicolò, Mazara del Vallo
Non è facile spiegare i principi della tampografia in poche righe.
Vedrò di farlo in modo molto sintetico e poi, se sarà necessario, la invito a farmi altre domande più particolareggiate dove incontra maggiori difficoltà e io vedrò di darle le relative risposte dettagliate.
– La macchina tampografica, per funzionare, ha bisogno di un cliché di dimensione adatta con inciso sopra il disegno/scritta che si vuole stampare. Ha bisogno dell’inchiostro, che si mette nell’apposita tazza a tenuta stagna, e ha bisogno del tampone, che trasferisce l’inchiostro dal cliché all’oggetto che si vuole stampare.
– Il cliché si incide con l’apposito bromografo o espositore a luce UV per cliché tampografici, utilizzando una pellicola bianco e nero con stampato il disegno da riprodurre.
– Il disegno deve essere stampato sulla pellicola in modo speculare, perché si ha una buona incisione quando il toner della pellicola è a contatto con il fotopolimero del cliché.
– L’esposizione si compie in due fasi: la prima esposizione, senza retino, e la seconda esposizione con il retino tampo a 120 linee a contatto con il cliché. La seconda esposizione si fa senza la pellicola.
– Lo sviluppo del cliché si fa in una vaschetta contenente normale alcol, sfregando delicatamente un batufolo di cotone imbevuto d’alcol sul cliché.
– Esistono molti tipi di inchiostro tampografico, ognuno ad atto alla stampa su uno specifico materiale. Un inchiostro particolarmente versatile, adatto a moltissimi materiali, è il RUCO T-18.
– Normalmente, per dare all’inchiostro la giusta viscosità, si aggiunge nella tazza il 20-25% dell’apposito diluente.
– Esistono tamponi di varie misure e forme, ognuna adatta alle dimensioni della scritta da stampare e alla forma dell’oggetto su cui si stampa. Abbiamo riportato i quattro tipi di tamponi più utilizzati, con cui si risolve la maggior parte dei problemi di stampa.
E ora non le rimane che mettersi a stampare e a ogni difficoltà specifica che incontrerà porre a noi la relativa domanda.