Mattia, Napoli
Gli inchiostri a base solvente e alcuni inchiostri a base acqua induriscono a temperatura ambiente.
Il calore serve soltanto eventualmente per abbreviare il tempo di essiccazione.
Invece il plastisol indurisce e diventa resistente all’acqua solo se è portato alla temperatura di 160°C.
Se ciò non avviene rimane perennemente allo stato fluido.
Per ottenere l’indurimento esistono vari metodi, più o meno pratici, più o meno economici. Di regola i metodi più economici sono anche i meno pratici.
– La pistola ad aria calda: in teoria funziona, ma in pratica non è possibile conoscere la temperatura a cui scalda l’inchiostro e il tempo di applicazione del calore su ogni area della stampa. La sconsiglio “caldamente”, se non per asciugare parzialmente l’inchiostro tra la stesa di un colore e il successivo.
– La cappa flash: consente di gestire il tempo di riscaldamento e, se ci aiutiamo con un termometro istantaneo IR, anche la temperatura che raggiunge l’inchiostro. I modelli a pannello radiante sono i più adatti per questo impiego; non ha il pregio dell’economicità.
– La termopressa: consente di controllare con precisione sia il tempo, sia la temperatura; è l’attrezzo con il miglior rapporto qualità/prezzo. Inoltre può essere usata anche per altre applicazioni, come il trasferimento a caldo. E’ uno strumento economico e molto versatile.
– Il forno: è in assoluto la migliore soluzione, in quanto nato proprio per questa applicazione. Quelli moderni hanno un basso consumo energetico (1600 WATT) e costano meno di 2000 Euro.