Vorrei sapere se per aprire un’attività di stampa t-shirt è necessario avere permessi particolari.
Ho letto sul vostro sito che, nel caso di stampa serigrafica, servono permessi appositi. Vale lo stesso anche per il plotter? E per la sublimazione? È necessario un laboratorio vero e proprio o posso dedicare una stanza di casa?
Daniele
Premetto che, trattandosi di materia delicata e complessa, è consigliabile rivolgersi a un’associazione artigiana locale, in grado di fornirti informazioni certe.
Comunque, in linea generale e con la preghiera di verificare quanto scrivo, suggerirei di distinguere tra l’argomento fiscale/amministrativo e quello relativo al luogo di lavoro.
– argomento fiscale: qualunque attività professionale deve essere regolarmente dichiarata, inquadrata secondo ciò che prevede la legge a riguardo, e così pure gli introiti relativi. Mi risulta che oggi le start up abbiano a disposizione diverse soluzioni di inquadramento.
– luogo di lavoro: un grafico professionista può utilizzare come luogo di lavoro la propria abitazione e lì collocare i suoi attrezzi, generalmente “puliti” (computer, stampante, plotter da taglio, termopressa).
Si tratta di attrezzature che non richiedono adeguamenti dell’ambiente di lavoro come, per esempio impianti di ventilazione o altro. Questo tipo di attività non genera nemmeno prodotti da smaltire.
Un grafico professionista può utilizzare come luogo di lavoro la propria abitazione e lì collocare i suoi attrezzi, generalmente “puliti”.
– diverso è per un laboratorio serigrafico, che può emettere esalazioni dannose o che disturbano i vicini, che produce acque o sostanze per i quali lo smaltimento a norma di legge è obbligatorio. In più un’abitazione ha come destinazione d’uso l'”abitazione” e non può essere adibita a “laboratorio artigiano”.
Al di là delle leggi esiste poi il buonsenso, che ci suggerisce di stimare la dimensione di un’attività del genere: un conto è stampare qualche maglietta ogni tanto, magari per diletto, un conto è stamparne decine o centinaia per trarne reddito.
Ribadisco che un colloquio con un consulente di un’associazione artigiana potrà chiarirti molto meglio le idee.
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