Salve Franco, mi chiamo Leonardo ed è da circa 2 anni che stampo in serigrafia a casa con i miei amici e mi diverto molto. Mi sono costruito tutto da solo e ho un bromografo con dei neon uva che funziona benissimo. Il punto è che non ho mai frequentato nessun corso/parlato con esperti del settore e sono perciò molto curioso di farle alcune domande e fare luce su alcuni punti del processo che mi sono un po’ oscuri. 1 il bromografo, partendo dal fatto che su per giù (anche col sole no?) tutte le luci funzionano, qual è la soluzione migliore per un bromografo autocostruito? io ho usato dei neon uva e tutto chiuso in una scatolona di legno per limitare le possibili variabili esterne e standardizzare i tempi, ci sono miei amici che usano faretti (tipo campetto da calcio) trovati alla brico e semplicemente ci mettono meno tempo a impressionare. è solo una questione di tempo? qualitativamente quali sono le scelte migliore per un bromografo casereccio? gli uva? ciò che viene sensibilizzato sono gli alogenuri di argento presenti nell’emulsione no? quale proprieta della luce è importante e va tenuta presente nella scelta di una lampada? lunghezza d’onda? calore? colore? PS (ho notato che stampare retini sottili puo essere complicato con il mio bromografo uva..ma ha solo questo limite?se cosi fosse è un buon compromesso dato che non dovro mai stampare una complicata quadricromia 70X100 in 1000 copie!)
2_ gli inchiostri: vinilici, acrilici, plastisol, solvente…che casino! se ho capito bene ogni inchiostro è fatto da una base che può essere acrilica o vinilica che viene disciolta in acqua o solvente insieme a leganti e altre robe..non mi è ancora chiaro il quadro generale della situazione però! esistono tantissimi inchiostri ma si potra creare uno schema generale che li racchiuda dico io! grazie mille in anticipo per aver letto tutte le mie domande ma dovevo proprio fargliele prima o poi!
Leonardo, Milano
La serigrafia è un universo molto vasto. Ne è la prova la serie di domande che ti sono sorte spontaneamente e che ne abbracciano tanti aspetti. La consolazione è che si tratta comunque di un universo finito, se escludiamo la sperimentazione e la ricerca, e perciò con il tempo si riesce a organizzare questo sapere in modo razionale, quasi geometrico.
Procediamo con ordine:
– Complimenti per avere costruito un bromografo che funziona benissimo; quella di dotarlo di sorgente di luce UV è stata una scelta vincente, molto più che adottare i faretti alogeni che si trovano al brico.
Se vuoi puoi mettere a confronto la tua creazione con il nostro Espositore Eco; anche l’espositore Eco funziona benissimo, con i limiti dovuti alla mancanza del vuoto pneumatico, ma con soluzione alternativa costituita da un pressore in gommapiuma: in laboratorio durante i test siamo riusciti perfino a incidere retini per tessuto a 55 fili!