E’ proprio vero. La scintilla serigrafica può scoccare in qualunque momento, anche, per esempio, mentre si gioca online con gli amici ad un torneo di sparatutto.
E’ successo a Michele Mauri, alias DrMitch, svizzero DOC, che questo mese ci racconta com’è cominciata la sua avventura in serigrafia.
Ciao Mitch, presentati tu ai nostri lettori. Qual è la tua storia?
Ho sempre avuto la “vena” artistica e fin da piccolo mi divertivo a fare esperimenti con tutto ciò che ha a che fare con la manualità. Poi, alle scuole medie, grazie ad un professore, mi sono avvicinato anche alla fotografia.
Il mio lavoro ufficiale è quello che svolgo presso il Dicastero Giovani ed Eventi di Lugano, in Svizzera, la città dove vivo e sono nato. Faccio il custode, il tecnico informatico e l’aiuto elettricista… Nulla a che fare con la serigrafia, che arriva nel 2010.
Non ricordo la data esatta ma ricordo bene che stavo giocando ad uno sparatutto online con alcuni amici.
Qualcuno ha proposto di fare delle t-shirt personalizzate per la nostra squadra e così ho cominciato a fare delle ricerche per capire dove potevo farmi stampare le magliette.
Poi ho capito che c’era un modo per farmele da solo e si chiamava serigrafia.
Perché proprio la serigrafia?
Questa tecnica mi ha subito entusiasmato perchè è molto simile al sistema fotografico di una volta, che si faceva con pellicole e liquidi di sviluppo.
Come nasce la tua Young Rebels? Da dove hai cominciato?
La Young Rebels nasce da un’idea folle che è quella di cui ti ho parlato prima. Ho cominciato praticamente da zero, ma ho trovato parecchi collaboratori e amici che fanno la stessa cosa e che mi hanno dato consigli e suggerimenti e ne sono contento. Poi credo molto nel detto “volere è potere”. La Young Rebels mi aiuta ad andare avanti; non mi sono fatto nessuna pubblicità, eppure i lavori arrivano lo stesso.
Qual è stata la cosa più difficile da fare quando hai cominciato?
Capire come fare i telai.. e centrare le immagini.. ma a poco a poco si impara. Ma ci sono cose difficili da fare ancora adesso. Non sono mai riuscito a stampare bene bianco su nero, ad esempio.
Tecnica serigrafica. Una cosa che ti esalta e una che ti annoia.
Mi annoia la burocrazia. Il momento più esaltate è la consegna del materiale finito e stampato… e la felicità delle persone soddisfatte del tuo lavoro.
Usi altre tecniche di stampa?
Certamente. Uso il vinile termosaldabile e la sublimazione.
Cosa c’è nel tuo laboratorio?
Oltre al caos assurdo? Un plotter da taglio. Tanti telai, tanti colori, parecchio vinile per terra da buttare. Un pc e tre stampanti (no, non funzionano tutte), diverse magliette, un frigo, due porte, due finestre, aria che respiro. Ho parecchie cose, anche una lavatrice e un’asciugatrice.
Dai un aggettivo alla serigrafia per ognuno dei cinque sensi.
Rosso fuoco, il silenzio, il profumo del caffè del mattino, un limone aspro e ruvido.
Young Rebels di DrMitch è su Facebook >>