Dobbiamo eseguire la stampa a caldo su dei particolari plastici in prodotti in polipropilene.
Abbiamo visto che si ottiene un buon risultato con una flammatura.
Esistono in commercio delle macchine idonee alla flammatura o dobbiamo costruirci una apposita attrezzatura?
Antonio
La stampa a caldo e la flammatura sono in realtà due cose molto diverse tra loro.
La stampa a caldo permette di trasferire a caldo (appunto) del prodotto stampato o preconfezionato (vedi agende, semilavorati in pelle, nastri etc.) su dei materiali comunque resistenti a temperature abbastanza elevate.
La flammatura invece è un processo che si usa per preparare il supporto, altrimenti non stampabile, a ricevere l’inchiostro.
La flammatura, per fare un esempio poco ortodosso, ma efficace, crea una sorta di “apertura dei pori” del supporto (si usa moltissimo sul politene-polipropilene non trattati per la stampa) in modo che l’inchiostro possa penetrare nelle fibre prima della loro “richiusura” e garantire così una tenuta nel tempo.
Esistono in commercio dei prodotti per la flammatura ma, che io sappia, non di livello amatoriale, ma a livello industriale sicuramente e hanno anche costi abbastanza importanti.