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Primi passi per stampa serigrafica t-shirt cotone

Salve signor Angelo. Mi sto affacciando ora al mondo della serigrafia. Non ho conoscenze. Devo stampare su delle magliette di cotone bianco delle scritte e dei numeri abbastanza grandi in nero. Da quanto ho capito leggendo le precedenti domande dovrei acquistare un telaio 47×57 cm oppure 50×70 cm in legno con 55 o 77 fili per cm. Inoltre mi serve una racla delle giuste dimensioni, una spatola per inchiostri e una vaschetta stendigelatina. E una lampada a raggi uv. Il mio problema consiste nel fatto che non so che tipo di emulsione e colori usare. Se inchiostri a base acquosa, al plastisol o a solvente, e quindi i relativi tipi di emulsione. La ringrazio anticipatamente per una sua risposta ed eventuali delucidazioni sui prodotti.

Federico, Rovigo

Salve Federico,anche a costo di diventare ripetitivo e “pesante” il mio consiglio è di iniziare facendosi dare, per così dire, una mano ad eseguire tutto ciò che non riguarda la stampa, quindi si procuri (ma questo è solo un mio consiglio) un telaio già inciso e pronto all’uso con la grafica da lei decisa (cpl stessa da questo servizio in tempi brevissimi e in modo accurato) e l’indispensabile per andare in stampa: essendo agli inizi e senza attrezzature più o meno professionali, la scelta giusta da fare è quella degli inchiostri all’acqua con un catalizzatore a freddo, in questo modo potrà stampare e far asciugare all’aria con una discreta garanzia di tenuta ai lavaggi già dopo 72 ore. Per la scelta del telaio, considerando che dovrà stampare manualmente, calcoli una misura sia in larghezza che in altezza che le lasci uno spazio di azione di almeno 5-10 cm. su tutti e 4 i lati, quindi dovesse fare un disegno di 20×30 cm si procuri un telaio con una luce interna di almeno 40×50 cm (cornice in legno per una maggiore maneggevolezza), questo le permetterà di lavorare con più controllo e senza il rischio di sporcare troppo avendo spazio per l’eccesso di inchiostro durante la fase di stampa e recupero. La racla la scelga di almeno 3-4 cm più larga sui due lati (20 cm di stampa, almeno 25-30 cm di racla: in questo modo avrà un maggiore controllo di pressione e maggior precisione di stampa).

L’occorrente per iniziare, oltre ovviamente a un piano di appoggio per stendere il capo da stampare ed eseguirne la lavorazione:

un telaio di almeno 40×50 (misure interne), tesato a 55/cm fili per iniziare opportunamente catalizzato per resistere agli inchiostri all’acqua (in alternativa può farlo incidere con della gelatina specifica eventualmente rimovibile in fase di recupero)

un kg di inchiostro per colore (se inizia con il nero aquisti solo quello per il momento) con relativo catalizzatore e scheda tecnica per il corretto utilizzo.

almeno una spatola per la miscelazione e per prelevare e riporre l’inchiostro prima e dopo le fasi di lavorazione

una racla con una gomma di durezza media (65 shore)

del nastro adesivo di carta (da cm 5 per proteggere le parti interne del telaio: il legno assorbe il colore e, qualora dovesse riutilizzare lo stesso telaio con un inchiostro bianco o comunque di colore chiaro, il residuo sulla cornice potrebbe contaminare il colore)

Se poi la stampa la dovrà eseguire su un piano su cui potrà infilare la t-shirt, si procuri anche dell’adesivo spray per mantenere fermo il tessuto sul piano.

E inizi da qui: una volta presa la mano allora prenda in considerazione anche l’opportunità di realizzare i telai in proprio: le serviranno un minimo di attrezzatura come lampada alogena di almeno 1000-2000 watt, e un minimo di struttura per poter stendere ed asciugare la fotoemulsione, esporre le pellicole e sviluppare e, se vuole, ne parliamo in un secondo momento in modo più approfondito.

Per quanto riguarda le differenze tra i tipi di inchiostro da lei citati ecco alcuni dati:

1:inchiostro a base acqua.
Sono inchiostri costituiti prevalentemente da acqua, pigmenti e leganti (a volte contengono anche una piccola percentuale di solvente) e devono essere scelti in base al tessuto specifico da stampare (cotone, misti, acrilici-sintetici ecc.). L’asciugatura avviene per evaporazione dell’acqua contenuta e viene favorita se esposto a tempertura elevata (140-170°) e ricircolo d’aria priva di umidità oppure aggiungendo dei catalizzatori che agiscono a freddo e servono, come nel caso dell’aria calda forzata, a dare stabilità ai colori durante i lavaggi.

2: Inchiostri a base solvente (ink per nylon).

Sono adatti a tessuti quali nylon, poliestere (ma esistono anche quelli specifici per vetra, pvc e materie plastiche, legno, abss ecc.) e si possono anche utilizzare su cotone e nisti o sinteetici, solo la garanzia di tenuta ai lavaggi diminuisce rispetto ai “colleghi” ad acuqa e la loro mano è decisamente molto secca, quindi poco adatta a capi di abbigliamento come t-shirt, polo ecc.

asciugano mediante evaporazione dei diluenti-solventi contenuti e questo può avvenire con dell’aria forzata anche a basse temperature (40-80°) o semplicemente all’aria.

3:Plastisol.

Sono inchiostri a base di pvc studiati specificatemente per l’abbigliamento e funzionano praticamente su tutti i tipi di tessuto, dal cotone ai misti, ai poliestere, elasticizzati ecc.: solo non contenendo nè acqua nè solventi asciugano esclusivamente per fusione a una temperatura di almeno 150-160°.

Sono molto più semplici da utilizzare e permettono l’utilizzo anche di telai con numero di fili alto (120-140 fili/cm) e non asciugano sul telaio, solo hanno assolutamente bisogno di un minimo di attrezzatura (cappe e forni) per la loro asciugatura.

Unico limite: non resistono ai lavaggi a secco e non possono essere stirati direttamente, ma occorre sovrapporre uno straccio o capovolgere l’indumento in quanto rinvengono ad ogni contatto con fonti di calore.

Per qulasiasi ulteriore chiarimento non esiti a contattarmi.

Grazie e a presto.

Angelo

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