Lucia, Brescia
1_ individui un locale che abbia la possibilità di avere un retrobottega (si usa ancora questo termine?…) sufficientemente ampio e con un buon ricircolo di aria diviso dal locale vendita così da poterlo attrezzare con qualche dispositivo di stampa (come ad esempio un piano stampa per t-shirt a 1 o 2 colori, un piccolo forno per asciugare le stampe e magari una pressa per transfer (quest’ultima può essere utilizzata anche in un locale con accesso al pubblico senza limitazioni alcune).
Consideri l’opportunità di iniziare utilizzando degli inchiostri Plastisol ed evitare colori all’acqua e/o a solvente a causa dei problemi di smaltimento più complessi e non gestibili se non esclusivamente attraverso aziende specializzate. L’uso dei Plastisol, anche se inizialmente può comportare un investimento leggermente più “importante”, le consente comunque di lavorare con maggiore tranquillità sia a livello tecnico che per questioni ambientali e di sicurezza (non produce praticamente scarti, non contiene acqua o solventi e la pulizia dei telai è molto semplice, è facilmente stampabile, non asciuga mai sui telai: basterà avere un registro di carico e scarico dei rifiuti che potrà far gestire da un’azienda specializzata con una spesa minima non dovendo affrontare produzioni di tipo “industriale”).
Si appoggi ad un’azienda esterna per la realizzazione dei telai (CPL, che ne dice?) in modo da concentrarsi principalmente sulla grafica e la personalizzazione dei sui capi.
2_ La seconda alternativa, più semplice, consiste nel procurarsi un piano di stampa (un tavolo con una superficie piana ben levigata) e realizzare i suoi lavori su carta transfer, creandosi un archivio di soggetti relativamente economico da utilizzare ogni volta che dovrà esaudire una richiesta da parte dei suoi clienti. Le serviranno comunque telai e inchiostri, ma per poter produrre sarà sufficiente munirsi di una pressa a caldo sia per asciugare gli inchiostri che per trasferire i vari soggetti sui capi di abbigliamento. Questa seconda ipotesi le permetterà di gestire la parte produttiva in momenti diversi da quelli dedicati alla gestione delle vendite in negozio.
3_ la terza alternativa è quella meno “professionale” e con qualche limite, ma potrebbe servire a valutare meglio l’opportunità di un investimento relativo a quanto descritto nelle due precenedti alternative: la stampa digitale transfer.
Tenendo presente che il suo utilizzo è finalizzato solo per la personalizzazione di tessuti bianchi o molto chiari, consente però di utilizzare una normalissima stampante laser a colori (in formato A4 queste stampanti hanno ormai dei prezzi molto accessibili) e una pressa a caldo.
Queste sono solo alcune indicazioni di carattere generale: si senta libera di chiedere qualsiasi cosa le dovesse servire anche più nello spefiico, per quello che può riguardare chiarimenti, prodotti, attrezzature, normative ecc.
Buona domenica.
Angelo