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Come fare clichè tampografici

Dopo aver acquistato – anche cose per misure errate – accessori per la tampografia, mi chiedevo.. Cosa occorre per avere un buon risultato nel fare clichè tampografici? Io ho inciso per circa 3 minuti il clichè…. Dopo qualcuno dice di inciderlo con il retino… Ma è giusto o no? … e in che consiste sto retino? ..Vorrei un consiglio pratico ed efficiente. Non girarci intorno.. Grazie ancora anticipatamente per le risposte….

Antonello, Poggiomarino

Ok come hai chiesto, poche chiacchere: ti allego un passo tratto dal manuale che ho scritto e poi ti do qualche altra indicazione.”Nel caso di scritte a tinte piene (100% di nero come
scritte) dopo l’esposizione della pellicola con il soggetto
di stampa si dovrà procedere ad una seconda
esposizione con una pellicola (generalmente fornita
dal produttore-rivenditore insieme al bromografo)
retinata al 90% con una lineatura
generalmente di 120 linee/pollice o di 80 linee/pollice nel caso di
fondi di stampa di dimensioni estese. Questa seconda esposizione
ha la funzione di livellare e uniformare l’incisione.
I tempi di esposizione alla luce vengono indicati
dai fornitori in funzione del polimero utilizzato.
Alla fase di esposizione segue quella di sviluppo: esistono
ovviamente delle sviluppatrici automatiche, ma questa operazione
viene fatta anche manualmente con l’utilizzo di una vaschetta
a fondo piatto agitandola in modo che il liquido di sviluppo
(generalmente alccol) passi per un tempo stabilito
(indicato nelle schede tecniche al momento dell’acquisto del polimero)
sopra la lastra, permettendo così la sua incisione.
Nell’operazione ci si può anche aiutare passando delicatamente
una spugna liscia sopra la lastra.”

In sostanza il retino non è altro che un rettangolo di dimensioni leggermente superiori a quelle della lastra da realizzare creato in pellicola con una retinatura al 90%, quindi non un pieno, ma un mezzotono. Questa seconda esposizione serve, come sopra specificato, a dare più profondità alla stampa e maggiore definizione in fase di rilascio dell’immagine da parte del tampone. Pertanto l’esposizione di un soggetto su una lastra tampografica deve sempre essere realizzata con il soggetto principale costituito da una grafica a tinte piene (100% di coprenza) e dalla successiva pellicola riportante il rettangolo retinato al 90%.

Nel caso di stampe di “grandi” dimensioni, per avere una maggiore coprenza in fase di stampa occorrerà diminuire la lineatura e passare da 120 linee/pollice a 80. Queste pellicole dovrebbero esserti state fornite insieme alla macchina e alle prime lastre da chi te le ha vendute, quindi le puoi tranquillamente richiedere direttamente a loro.

La seconda esposizione:

con una stampa già retinata (quindi un mezzotono) non dovrà essere fatta : quindi se dovessi realizzare delle stampe contenenti un soggetto al 100% di coprenza e uno più chiaro, dovrai realizzare la pellicola portando i pieni al 90% e i mezzitoni alla gradazione desiderata ed esporre solo una volta.

Spero di essere stato chiaro: effettivamente sull’argomento tampografia non ci sono molte indicazioni, forse perchè è da sempre un settore molto spefico e quindi un po’ da “addetti ai lavori”, ma ultimamente quasi tutte le serigrafie anche di piccole dimensioni hanno una macchina tampografica e la quasi totale assenza di informazioni tecniche fa si che ci si trovi in difficoltà a dover affrontare le varie alternative che nascono ad ogni tipo di lavorazione.

Ci sarebbe da dire anche su come preparare inchiostri e tamponi, ma mi fermo qui altrimenti rischio di farmi cazziare per le troppe parole.

Se ti serve qualche altra informazione non esitare a contattarmi.

Angelo

p.s.: Tieni preente che sul manuale ci sono altre indicazioni e dritte su questo argomento “sconosciuto”.

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