Tra facce da telaio e bachi da seta, Flavio Gilberti e Ciro Trezzi ci accompagnano alla scoperta di Associazione MUR che a Milano organizza workshop ed eventi per promuovere, diffondere ed applicare la serigrafia.
Flavio e Ciro sono convinti che in serigrafia basta avere buon occhio e manualità per arrivare ad un ottimo risultato.
Abbiamo fatto quattro chiacchiere con Flavio per capire com’è nata questa avventura e quali sono gli obiettivi dell’Associazione.
Ciao Flavio, raccontaci un po’ di voi. Come nasce Associazione MUR?
Associazione MUR nasce tempo fa per soddisfare un bisogno che io e Ciro avevamo: frequentare un corso di serigrafia. Per varie ragioni avevamo scoperto che ad entrambi interessava frequentare un corso di serigrafia e ci siamo messi a cercarne uno. Una volta trovato -fuori Milano- il corso saltò. E fu molto difficile trovarne altri validi. Abbiamo a quel punto deciso di organizzarne uno noi. E da lì è partita l’esperienza che ben presto ci ha portato a costituire un associazione, Associazione MUR.
Il logo della vostra associazione ci incuriosisce.
E’ un bruco. Per l’esattezza è un bombyx mori, nome tassonomico del baco da seta che, come tutti sappiamo, è intrecciato a doppio filo sia con il nostro territorio e la sua economia nei secoli scorsi che con la serigrafia, che deriva proprio da “seri”, “seta”.
La vostra missione, leggiamo sul vostro sito, è quella di far conoscere, promuovere e applicare la serigrafia. Perché proprio la serigrafia?
Come dicevo prima l’Associazione è stata costruita su un nostro bisogno diretto: imparare la serigrafia. La decisione di organizzare direttamente workshop ci ha portato a sviluppare in maniera più organica questa missione. Missione che rimane comunque sempre la stessa: diffondere la serigrafia e le arti grafiche applicate in generale.
Che cosa chiedono di più i ragazzi che partecipano ai vostri workshop? Quali sono i loro sogni nel cassetto e dove trovano le maggiori difficoltà?
Il pubblico che partecipa ai nostri workshop è molto eterogeneo. Le aspettative sono diverse: alcuni sono più orientati alla sperimentazione, altri alla produzione. Il workshop soddisfa entrambi i profili in quanto fornisce la padronanza dell’intero processo di stampa. Questo permette sia allo sperimentatore di provare a superare nuovi limiti, che al partecipante orientato alla produzione di far proprie delle nozioni tecniche e di gestione necessarie per l’avvio di una prima produzione.
Che cos’è “Mettici la faccia”?
“Mettici la faccia” è l’invito che facciamo ai nostri fan su facebook per partecipare ai nostri workshop. In genere iniziamo la promozione di nuovi workshop sempre attraverso la nostra pagina facebook. E se andrete a vedervi il prossimo “Mettici la faccia” capirete il senso. E la prossima faccia potrebbe essere la vostra!
Se doveste spiegare che cos’è la serigrafia a qualcuno che non ne ha mai sentito parlare, cosa direste?
E’ una tecnica di stampa molto rudimentale che puoi fare anche in casa e che in poco tempo ti può portare a stampare prodotti ottenendo risultati più che soddisfacenti. E’ una tecnica abbastanza semplice e si può facilmente controllare l’intero ciclo produttivo, dall’ideazione alla stampa.
Tutte le fasi si possono controllare in funzione del prodotto finale e decidere di intervenire in una momento specifico del percorso per modificare consapevolmente il risultato. Telaio, racla, inchiostro. In casa troverete tutto il resto.
Una delle vostre parole d’ordine è “autoproduzione”. Ci credete? L’autoproduzione vincerà sulla standardizzazione?
Per rispondere a questa domanda serve aver chiaro il contesto al quale ci si riferisce. L’autoproduzione è sicuramente uno strumento efficacissimo. Ma non può accedere (fisiologicamente) a mercati di un certo tipo, oltre che di certe dimensioni.
Questo non toglie che l’autoproduzione sia un efficacissimo strumento di costruzione del proprio pensiero artistico e tecnico.
Per saperne di più:
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