gabriele, milano
Entrambi i sistemi hanno pro e contro: si tratta di scegliere quello più adatto alla nostra situazione.
La sorgente puntiforme permette di ottenere migliore definizione nell’incisione del telaio, in quanto genera meno luce parassita tra la pellicola e lo strato di emulsione; per contro, il telaio deve essere posto a una certa distanza dalla sorgente, per avere una sufficiente superficie illuminata; poiché la quantità di luce per cm quadro decresce secondo il quadrato della distanza, è evidente che occorre una sorgente luminosa molto potente per ottenere qualche effetto sul telaio; oppure, occorre aumentare quanto basta il tempo di esposizione. Lampada ad alta pressione di alta potenza significa alto consumo di energia, alta produzione di calore, quindi occorre una tecnologia adeguata.
La sorgente a luce diffusa (il tipico tubo al neon a emissione uv) può essere montato in batteria e il telaio può essere posto a pochi cm dalla sorgente (10-15 cm); per questo anche una modesta potenza (un neon è 30-36 Watt) della giusta lunghezza d’onda risulta efficace per l’incisione; il costo di una batteria di neon è notevomente inferiore a quello di un proiettore uv ( metteremo in commercio tra pochi giorni un kit per comporre una batteria di 6 neon ad un costo poco superiore ai 200 euro); per contro la luce diffusa genera più luce parassita tra la pellicola e lo strato di emulsione, per cui risulta difficile o impossibile aprire sul telaio disegni molto sottili (con larghezze dell’ordine di 0,2 mm) o retinati; si può parzialmente rimediare utilizzando tessuti a colorazione gialla, almeno sulle alte lineature. Il giallo, infatti, assorbe la luce parassita.